Una cosa è certa: non dimenticherai mai il primo momento in cui vedi comparire le Isole Lofoten. Già, perchè le sue montagne che si gettano a capofitto nelle acque gelide dell’Oceano, l’atmosfera invernale da fiaba e le caratteristiche rorbuer (capanne di pescatori) di legno nei piccoli villaggi sembrano aggrapparsi alla costa sfidando le intemperie.
Insomma, se amate il nord, non potete non venire qui: in questo post vi parleremo del nostro viaggio on the road (non dimenticate di leggere la nostra esperienza nell’Estremo Nord della Norvegia).
Arriviamo in aereo in questa cittadina che useremo solo come punto di partenza e arrivo della nostra avventura: affittiamo un’auto direttamente all’aeroporto e dopo un piccolo giro del centro città e del porticciolo, ci lanciamo lungo la E10, la strada principale che attraversa tutte le isole con un efficiente sistema di ponti e tunnel.
Giungiamo nel pomeriggio in quella che è stata soprannominata la “Venezia delle Lofoten”: un piccolo paesino di pescatori abbarbicato all’estremità di uno stretto promontorio. Il paesaggio che scorre dai finestrini dell’auto è a dir poco emozionante e senza eguali, verrebbe da fermarsi ogni 2 minuti per contemplarlo. Pernottiamo all Tobias Brygga, un piccolo albergo a conduzione familiare che si affaccia sul porto e gode di una vista unica. L’indomani ci svegliamo e scopriamo che nella notte ha nevicato molto, beh, il risultato? 1 ora di manovre per far uscire l’auto dal parcheggio completamente sommerso di neve!
All’estremità meridionale delle Isole Lofoten sorge il villaggio di A: un insediamento di pescatori perfettamente conservato con una fila di rorbuer rosse sul lungomare e panorami da cartolina praticamente dietro ad ogni curva.Abbiamo deciso di passare la notte in una piccola pensione sul mare LOFOTEN FISHING, completamente isolati da tutti: è stata un’esperienza che consigliamo vivamente per la pace, il silenzio che ci circondava.
Il semplice percorrere le strade che attraversano queste isole è un’esperienza incredibile, a stento riusciamo a credere alla bellezza che ci si mostra di fronte, dietro ogni curva si nasconde un paesaggio da favola. Ed è con questo spirito che ripartiamo da A e incontriamo Reine: un villaggio situato in una tranquilla laguna sovrastata da una parete di roccia. Per ammirarlo basta anche fermarsi all’inizio della via che porta al paese, allo svincolo con la strada principale E10
Il nostro viaggio verso sud prosegue, lentamente per via del ghiaccio, ma anche per le nostre continue soste per fotografare. Nel pomeriggio arriviamo in un villaggio di pescatori, dove pernotteremo: ha iniziato a nevicare molto ed è già notte, così dopo una piccola passeggiata ad esplorare i dintorni, decidiamo di rilassarci nel nostro piccolo hotel sulla laguna, il Solsiden Brygge.
Ma la mattina presto siamo già in piedi per spostarci nuovamente, obiettivo: Gimsøy, sulla costa nord dell’arcipelago. L’isola in cui è situata, Gimsøya, è in gran area protetta per la sua fauna, oltre ad offrire un paesaggio che ci ha lasciato veramente senza parole, complice il fatto che eravamo veramente gli unici per la strada. Il freddo è intenso, è vero, tuttavia la luce in questo momento dell’anno colora le rocce e il mare di un colore tenue pastello che sembra irreale.
Dopo qualche ora a piedi per godere a pieno del paesaggio, infreddoliti e stanchi torniamo al lodge in cui pernotteremo, situato in un parco che dall’alto domina tutta la costa: accendiamo il fuoco nel camino e con un tè caldo, senza dirci nulla, pensiamo che sì, è proprio vero, una volta che vedi luoghi del genere capisci che il mondo, in fondo, è proprio un bel posto.
Spostamenti. Solvaer è stato il nostro punto di partenza e arrivo (via aereo con Widerøe airlines). Lì abbiamo noleggiato un’auto, per poterci muovere in libertà: vi consigliamo di scegliere un SUV per non correre il rischio di rimanere impantanati nella neve. Generalmente le strade sono in ottimo stato, eccetto per quelle più laterali (nel caso alloggiaste presso piccole pensioni, occhio ai vialetti). La E10, la strada principale che attraversa tutto l’arcipelago, è interamente percorribile.
Pernottamenti. Noi abbiamo preferito piccoli hotel a gestione familiare quasi ovunque e non siamo rimasti delusi. Ecco quali:
Cibo. In inverno molte attività rimangono chiusi, tuttavia nelle zone più turistiche e frequentate potete trovare ottime soluzioni. A Svolvaer consigliamo Bacalao, sul porto. Negli altri posti, abbiamo sempre cenato in casa facendo la spesa nei supermercati che incontravamo lungo la via.
Costi. Come il resto della Norvegia, è tutto più caro rispetto all’Italia. Qui trovate i prezzi medi aggiornati. Se volete risparmiare, fate la spesa e cenate in hotel se avete una cucina a disposizione.
Link utili:
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